I sapori Made in Italy con la cucina del Quinto Quarto e la pizza InForno con le sue farine
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Tris di bruschette con trippa alla romana e pecorino ancestrale di Sergio Pitzalis di Palo, patè di fegato, coppa di testa e carpaccio di arancia |
Farina
che passione, ma anche le materie prime eccellenti, i Dop ed il presidi Slow
Food e le attenzioni per la cucina vegana e per ciliaci. Ed una cena assaggio
si trasforma in una festa per il palato, per gli occhi, per il desiderio di
conoscenza. E si perché prima di ogni cibo si mette in bocca la cultura, l’amore
per i prodotti della nostra bella Italia, la ricchezza di varietà di ogni
singolo cibo. Tutto nasce da un incontro di passioni: quella per la varietà
delle farine e dei tanti possibili impasti, quella per le selezioni di carni,
delle selezioni casearie, dei vini: insomma la passione per il cibo doc e dop.
Ed ecco uniti, dal febbraio del 2015, nel locale Inforno ad Ostia, Corso Duca
di Genova 22L, le passioni di Inforno e di Quinto Quarto o meglio di Andrea e
Paolo che hanno dato vita ad un locale in cui convivono l’eccellenza della
pizza, della birra e della buona cucina in genere.
I proprietari, provenienti da
esperienze professionali diverse, hanno le loro idee sulla qualità, sulle materie
prime selezionate tra eccellenze italiane, DOP e presidi Slow Food. E così il
tripudio di pregiate farine biologiche,
anche macinate a pietra, diventano impasti per i vari tipi di pizza ottenuti
dopo mesi di prove ed assaggi, i tagli di carne italiana (provenienti da uno
dei migliori allevamenti biologici a Km 0) diventano morbide e che si sciolgono
in bocca amalgamate ad accostamenti sapienti, ed anche un semplice supplì
diventa pregiato con l’uso dello zafferano e del gorgonzola di pregiata
proveninza e gusto. Ogni cibo ha il suo accompagnamento con il bere: dalle migliori birre, tradizionali ed
artigianali, nazionali ed estere, ai vini selezionati ed accostati in modo da
evidenziare il gusto del cibo senza mai coprirlo.
In
questo luogo del gusto, che è molto riduttivo chiamare pizzeria o ristorante, si
svolgono periodicamente cene a tema sia regionale, che per tipologia, dando
risalto anche alla quotidianità che offre degustazioni anche per vegani e
ciliaci. Vi consigliamo di seguire le date e le iniziative sul sito http://www.inforno.eu/ . Prossimamente sarà disponibile il video della serata sul nostro canale You Tube di Made in Italy Press. In questa specifica
occasione abbiamo avuto modo di presiedere alla cena romana. Ecco che cosa
abbiamo assaggiato per voi.
CENA DEGUSTAZIONE “LA ROMANA” DEL QUINTO
QUARTO
Un viaggio nella tradizione gastronomica romana che fonde la cucina del Quinto Quarto con gli elementi culinari tipici di InForno. Prende così vita uno sfizioso menù preparato dal giovanissimo Chef Leonardo Contestabile, formatosi alla Scuola di Cucina Internazionale Alma di Gualtiero Marchesi, e da un’altrettanta giovane brigata di cucina che dalla bruschetta arriva al maritozzo con la panna deliziando i palati dei commensali in un percorso alla scoperta di straordinarie e gustose materie prime.
Si
inizia con un tris di bruschette con coppa di testa e carpaccio di arancia,
trippa alla romana e pecorino ancestrale di Sergio Pitzalis di Palo per proseguire con due supplì: uno con
cacio e pepe ed uno coda alla vaccinara. Seguono due pizze: una con la pajata di
Luca Terni di Capalbio, miglior macellaio d’Italia nel programma di Rai Due ‘Detto
fatto’, ed una gricia con guanciale
Antico Nero d’Aspromonte di Francesco Riggio presidio Slow Food e pecorino ancestrale di
Sergio Pitzalis di Palo, realizzate con impasto di farina multicereali tipo 2 farro
monococco, segale integrale e grano duro antichi grani senatore Cappelli.
Farine biologiche, lentamente macinate a pietra nell’antico Mulino Cavanna
della Riviera di Dronero (CN), una struttura che nasce su un canale benedettino
del 1670. Ad accompagnare il tutto, il vino corposo e avvolgente Pancarpo IGP
Lazio dell’Azienda Agricola biologica Donato Giangirolami. Degna conclusione della
cena romana un gustoso maritozzo con la panna accompagnato dal passito Apricor
IGP Lazio sempre dell’Azienda Agricola Giangirolami.
Sara Lauricella
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