CA' SPINEDA RIAPRE UN'ALTRA ALA, LE NUOVE VISITE GUIDATE

 Visite guidate a Ca’ Spineda 

Sono aperte le prenotazioni per le prossime viste guidate della nuova ala espositiva di Ca’ Spineda, che accoglie la mostra “Pittori a Treviso e nella Marca tra Otto e Novecento con sguardi a Venezia”.

 I visitatori potranno accedere anche ai nuovi spazi che accolgono gli archivi e la biblioteca di oltre 40.000 volumi.

 Le visite sono gratuite previa prenotazione (0422-513100 oppure mail a fondazione@fondazionecassamarca.it) fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 Prossimi appuntamenti:

 Mercoledì 30 giugno ore 10

Giovedì 1° luglio ore 10

Venerdì 2 luglio ore 10

Per maggiori informazioni

Dott.ssa Antonella Stelitano - Fondazione Cassamarca, Piazza San Leonardo, Treviso

Tel 0422-513103 – antonella.stelitano@fondazionecassamarca.it - Sul nostro sito internet: www.fondazionecassamarca

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Ca' Spineda è un palazzo di Treviso, situato nel cuore del centro storico, in piazza San Leonardo, di fronte all'omonima chiesa. È sede della Fondazione Cassamarca.StoriaPalazzo Spineda fu edificato su commissione della nobile famiglia Spineda nella seconda metà del XVI secolo. Subì ristrutturazioni ed ampliamenti durante il XVIII secolo, sempre ad opera della stessa famiglia, che ne fu proprietaria fino al secolo successivo; il 15 novembre 1866 Ca' Spineda ebbe ospite Vittorio Emanuele II.Dal 1935, fino ad oggi, l'edificio è sede della Fondazione Cassamarca.DescrizioneLa facciata del palazzo, intonacata di bianco, si dispone su tre piani, segnati da cornici marcapiano ocra, e si sviluppa in lunghezza. Il piano terra è caratterizzato dal bugnato e da un intonaco più scuro. Le aperture, perlopiù rettangolari, sono bordate da cornici lapidee ai primi due piani; sono impreziosite da un timpano le due monofore della parte centrale del piano nobile, dove si apre una grande trifora con balaustrina metallica.Internamente va segnalata la sala da ballo settecentesca, sviluppata su due piani con ballatoio e tutta affrescata (attribuzione a Basilio Lasinio), oltre che un grande scalone decorato per mano di Gaspare Diziani.

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