VIAGGIO SENSORIALE TRA NATURA E GUSTO CON LEONARDO DA VINCI AL MUSEO PIAGGIO
SPECIALE EVENTO IN PARTENARIATO TRA LA FONDAZIONE PIAGGIO E LA CHAINE DES ROTISSEURS-BAILLIAGE TOSCANA FRANCIGENA
Nella prestigiosa
sede del Museo Piaggio e della Fondazione Piaggio in Pontedera, alla presenza
di selezionati ospiti, studiosi ed accademici, autorità tra cui il Sindaco di
Pontedera Matteo Franconi ed Vicesindaco Alessandro Puccinelli, Vips, Venerdì 31 gennaio 2020, è andato
in scena un evento celebrativo del genio eclettico di Leonardo in due atti: “Leonardo e la Natura” ed “A
Cena con Leonardo”, quali cammei tratti dal progetto “Leonardo Inedito”, predisposto
e curato dalla Chaine des Rotisseurs - Bailliage Toscana Francigena .
Infatti il progetto “Leonardo Inedito”
ha trovato ambito, in accordo di partenariato con la Fondazione Piaggio, nel più
ampio ed articolato cartellone degli eventi collaterali alla Manifestazione
della Fondazione Piaggio dal titolo ”Leonardo e Dintorni”, celebrativa dei
festeggiamenti del 500mo di Leonardo da Vinci, ed in programma dal 18 dicembre 2019 al 22
febbraio 2020 presso il Museo Piaggio in Pontedera.
Il Presidente de La Fondazione Piaggio
e la Presidente de la Chaine Des Rotisseurs – Bailliage Toscana Francigena,
rispettivamente Riccardo Costagliola ed Elettra Giovanna Livreri, in perfetta sintonia
culturale ed intesa progettuale, hanno introdotto lo speciale evento con
l’intervento “Leonardo e la Natura”,
curato dal noto Naturopata Dr. Marco Pardini
di Viareggio, che ha tenuto agli attenti ospiti una lectio magistralis sulla natura al tempo di Leonardo da Vinci, ed
in particolare sulle erbe (intese officinali) e gli erbi (intesi da tavola) e come lo stesso ne facesse uso per lo
sfondo dei suoi quadri e per l’uso in cucina, essendo Leonardo un grande e
rispettoso osservatore della natura ed un eccellente gourmet (famosi restano i disegni di spiedi e girarrosti
automatizzati). A questo primo momento è
seguito il secondo: “A Cena con Leonardo”;
momento conviviale curato dalla Vice Chancelier della Chaine Toscana
Francigena, Marzia Frascatani, in sinergia con le responsabili degli eventi
della Fondazione Piaggio: Annalisa Rossi e Sabrina Caredda; e predisposto dal
prestigioso catering di Pisa “Del Carlo Catering”, che ha curato l’allestimento della sala e
della tavola da pranzo rinascimentale all’interno del Museo Piaggio tra i
motocicli e le moto che hanno reso grande il marchio Piaggio nel mondo intero. Un
particolare trionfo floreale rinascimentale con candele a cera è stato ideato e
realizzato per l’occasione dalla docente del Garden
Club di Livorno, nonché Vice Presidente della Scuola S.I.A.F Maisi Gozzi
Razzauti.
Il particolare set scenografico della
Cena leonardiana è stato costituito dalla memoria
tangibile della Piaggio con le collezioni delle Vespa (dai prototipi del 1945
alla Vespa GTV del 2006), dei Gilera (dalla moto VT 317 del 1909 alla RC600
Parigi-Dakar del 1991) accanto ai più significativi prodotti di Piaggio (motori
aeronautici degli anni Trenta, una locomotrice ferroviaria del 1936, l'aereo
P148 del 1951, l'Ape, il Pentarò, il Ciao, gli scooter di ultima generazione
come l'MP3 e quelli elettrici). Insomma un contesto fantastico per un evento
unico nel suo genere.
Lo speciale banchetto per 150
privilegiati ospiti, si è basato su un raro menù rinascimentale tratto da un
cinquecentesco ricettario di Leonardo Da Vinci, che lo stesso ebbe ad elaborare
nell’A.D.1491 per il banchetto nuziale del suo committente, Il Duca di Milano
Ludovico il Moro con la nobildonna
Beatrice D’Este. Dal ricettario ricontestualizzato di Leonardo, i cui diritti
sono appannaggio esclusivo della Chaine D.R. Toscana Francigena, sono state
tratte le cinque ricette che hanno costituito il prezioso menù reinterpretato dallo
Chef Giuseppe Scarpellini, prossimo Chef Professionnel
de la Confrérie de la Chaine des Rotisseurs. Infatti, sul finire della
bellissima cena, allietata da un duo musicale rinascimentale per arpa e flauto,
è stato annunciato agli ospiti l’ingresso dello Chef nella Confrérie
enogastronomica de la Chaine D.R., che è una delle più importante di settore a
livello internazionale. La serata ha goduto di prestigiosi patrocini e
diversi sponsor tra i quali la UnicoopFirenze.
La scelta per il vino rinascimentale e
da servire durante il banchetto è ricaduto sui vini del Castello di Luzzano
dell’avvocato Giovannella Fugazza, etichetta Tasto di Seta, malvasia in purezza,
detto il “vino di Leonardo”. Ancora oggi eccellente!
L’evento è stato preceduto da un gradito
“antipasto culturale” consistente nella visita alla “Mostra su Leonardo”,
allestita in occasione della manifestazione “Leonardo e Dintorni” all’interno
del Museo Piaggio, in sinergia con l’Istituto di Robotica Sant’Anna - Scuola
Universitaria Superiore di Pisa- e il Museo Leonardiano di Vinci e curata dalla
Prof.ssa Sara Taglialagamba, autorevole storica e ricercatrice esperta di Leonardo. La visita è
stata guidata dallo studioso, scrittore ed editore Michele Quirici de la Tagete
editori di Pontedera, che ha collaborato con la storica Sara Taglialagamba all’allestimento
della mostra.
Per i compiaciuti ospiti, l’intera
serata è stata un susseguirsi di scoperte culturali ed esperienze
eno-gastronomiche di alto livello in un contesto infinitamente suggestivo quale
è il Museo Piaggio. Una organizzazione
piacevolmente armonica quella voluta dai determinati presidenti della
Fondazione Piaggio e della Chaine Toscana Francigena.
Un evento che ha confermato
l’operato della Chaine Des Rotisseurs in Italia, decisa a divulgare la
diffusione della cultura della
tavola, della convivialità, dell’amicizia senza confini e soprattutto del
valore assoluto della diffusione e conoscenza della cultura dei saperi e dei
sapori espressi dalle eccellenze dell’eno-gastronomiche nel nostro paese;
valori sempre in linea con l’essenza e la missione della Confrèrie
de la Chaine Des Rotisseurs:
il piacere della tavola, dell’accoglienza ed il valore dell’amicizia.
Charge des Press de la Chaine
Gabriella Chiarappa
Giornalista - Press Office Le Salon de la Mode - Milano
Approfondimenti
e Curiosità :
La Fondazione Piaggio è nata nel 1994 è
costruita da tre soci, Piaggio, Comune di Pontedera e Provincia di Pisa.
Organizza un programma di dibattiti, convegni e seminari su vari temi come
l'arte, il design, la società, il linguaggio, l'innovazione, la creatività,
l'etica, l'ambiente, la cultura, la formazione e promuove mostre ed
esposizioni. La Fondazione è un'istituzione onlus paritetica, pubblico-privato
(soci: 50% Piaggio, 25% Comune di Pontedera, 25% Provincia di Pisa), frutto di
una convergenza di obiettivi tra Azienda ed enti pubblici, tra i primi esempi
in Italia. Del progetto culturale della Piaggio fanno parte anche Il Museo
Piaggio “Giovanni Alberto Agnelli” è stato inaugurato il 29 marzo del 2000, è situato in un ex spazio produttivo
- industriale riconvertito in area espositiva per il progetto del Museo. Sono
presenti le collezioni Vespa e Gilera accanto ai più significativi prodotti di
Piaggio; e L’Archivio Storico “Antonella Bechi Piaggio”: costituito da 13 fondi, l'Archivio Storico Piaggio, con sede a Pontedera
(Pisa) conserva la documentazione cartacea
dell'azienda dalle origini ad oggi, in tutte le sue attività e in tutti i suoi
settori. Presenta inoltre una ricca raccolta di fotografie, campagne
pubblicitarie e filmati. L'archivio si compone, essenzialmente, del superfondo Archivio
storico Antonella Bechi Piaggio (estremi cronologici: 1882 - 1991). Il
materiale audiovisivo prodotto da Piaggio si trova invece nel fondo Archivio
nazionale cinema d'impresa – Videoteca di Ivrea.
La Chaîne des Rôtisseurs è una delle più antiche confraternite ancora
esistenti ed amata dai re di Francia. Fondata nel 1248 in Francia da Re San
Luigi dei francesi, ha avuto nobili natali.
Fu sotto il regno di Luigi IX, che sarà santificato ventisette anni dopo
la sua morte, che i “Corpora sodalitates
o Fratriae o Confréries ” ebbero uno statuto ed un riconoscimento
ufficiale. A quel tempo esisteva la particolare categoria di “Oyers” o
“Oyeurs”, i “Cuisiniers du Roi”, il primo dei quali fu Guillaume Tirel detto
“Taillevent”, che nel breve raggiunse i massimi vertici della carriera fino ad
essere nominato “Premier Queux” da Charles V che lo incoraggiò a scrivere di
cucina, mentre Charles VI lo nominò “Maître de garnison de la cuisine du Roi”.
Verso la metà del XV secolo il termine “Oyeurs” è sostituito da “Rôtisseurs”
tanto che Rabelais usa solo quest’ultimo, ma bisogna giungere fino al 1509,
sotto Luigi XII e poi ancora al 1683, sotto Luigi XIV perché alla “Confrérie
des Rôtisseurs” vengano riconosciuti nuovi statuti. Nel 1610 un altro Re di
Francia - Luigi XIII detto il Giusto - salito al trono all’età di nove anni per
l’assassinio del padre Enrico IV,
riconosce la Confrérie des Rotisseurs ufficialmente e le concede
solennemente le insegne araldiche - due spiedi incrociati in campo rosso
circondati dai gigli di Francia - che ancor oggi ne é il simbolo. I tre petali
del giglio rappresentano: i due petali la “saggezza” e la “cavalleria”
(noblesse) e quello al centro da questi sostenuto la “fede”. E quest’ultima
caratterizza il rito di intronizzazione dei suoi cavalieri che avviene come da
tradizione in punta di spada. E’ presente in Italia dal 1960. Il Bailliage
Nazionale d’Italia, organo di vertice dell’Associazione a livello
nazionale, opera per la diffusione della cultura della gastronomia attraverso i
suoi Bailliages Territoriali (Capitoli territoriali). Questi
ultimi rappresentano la meravigliosa eterogeneità del nostro territorio e
dei suoi talenti enogastronomici e portano a compimento la loro missione
attraverso l’organizzazione di eventi gastronomici di altissima valenza
conviviale e culturale. Scopo fondante della “Confrérie” è quello di
riunire, in una unica fratellanza di
valori condivisi, i gastronomi di professione (Chef) con i buongustai per
passione, in piacevoli incontri conviviali aventi lo scopo di valorizzare e far
conoscere le particolarità della cucina dei singoli paesi o nazioni, le
tradizioni culturali e territoriali locali e di svilupparne le tecniche, di
promuoverne nel senso più ampio del termine i valori eno-gastronomici e la
“cultura” della tavola. Il motto della Confrérie è : Vive la Chaine!
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