Salute a portata di prato con le erbe medicinali per le donne
I nostri campi ed i nostri boschi sono un vero patrimonio oltre che di bellezza anche per la salute. Una vera e propria farmacia a km zero molto ben raccontata in questo libro scritto da donne per le donne (ma non solo). C’è chi per combattere vaginosi e pressione alta, consuma
l’aglio come consigliano i ricercatori dell’università di Lousville (Stati
Uniti): perché migliora la memoria e ostacola il calo delle capacità cognitive
che accompagna la tarda età; merito del disolfuro di allile, responsabile anche
del suo caratteristico odore. C’è chi invece per vene varicose ed emorroidi usa
l’amamelide, ottima anche nel trattamento di punture e morsi di insetto,
piccoli tagli, abrasioni e scottature solari per le sue proprietà disinfettanti
e cicatrizzanti della pelle. Dando, per informazioni ben più note, quelle che la
vedono protagonista nella lotta alla diarrea: perché sigillando la mucosa
intestinale, l’amamelide riduce la secrezione di acqua e l’assorbimento di
tossine batteriche. Fatto è che c’è un’erba ad hoc per gestire, prevenire o
curare ogni patologia. È quanto afferma “Il grande libro delle erbe medicinali per
le donne” (Edizioni Sonda, 448 pagine, 19,90 euro), per l’edizione
italiana scritto,
a quattro mani, dalla naturopata canadese Cindy Gilbert e la giornalista Roberta
Maresci. La guida risponde alle esigenze
dei 7,8 milioni gli italiani che scelgono di utilizzare piante, estratti o
spezie, tanto in cucina quanto per mantenere il proprio benessere psicofisico
(va tenuto pero conto che il 70% delle erbe consumate in Italia tuttavia proviene
dall’estero). Senza contare che oggi sono più di nove milioni i connazionali
che ricorrono a terapie non convenzionali quali agopuntura, fitoterapia (la
cura con le piante), omeopatia, osteopatia (la cura attraverso tecniche
fisioterapiche) e chiropratica (la cura attraverso il massaggio manuale). “Prendere
risorse dalla natura per la guarigione dalle malattie è una pratica antica. Gli
stessi egizi avevano messo a punto una tecnica per estrarre dalle piante oli
essenziali e preparare unguenti utilizzati soprattutto nella procedura
dell'imbalsamazione”, racconta Roberta Maresci, soffermandosi sulle ultime
manie in materia. “Nel prato, la passiflora è la superstar. È la regina
tra i fiori prediletti come ansiolitico e sedativo, presente nei prodotti farmaceutici
preferiti per le loro proprietà calmanti e sonniferi. Aloe, calendula e arnica
sono i principi attivi più conosciuti dagli italiani che scelgono la
fitoterapia per combattere tosse, mal di testa, costipazione e problemi cardiocircolatori
(comparto che vale 2,5 miliardi di euro ed è cresciuto del 6,4% in due anni). L’ultima
moda comunque vede il trionfo del Monascus purpureus, il lievito del riso rosso
fermentato, usato già nell’antica Cina e oggi impiegato come regolatore del
colesterolo (+12,7%)”, spiega Maresci. La guida che arriva in libreria da
domani, era il volume che mancava. Dentro: 66 erbe medicinali più diffuse,
dall’iperico alla lavanda e 35 disturbi di salute più comuni nelle donne,
trattabili a suon di erbe.
Sara Lauricella
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