JE SUIS… OUSIA Anna D'Elia in mostra a Roma con Il Caos genera Stelle
JE SUIS… OUSIA
Anna D'Elia in mostra a Roma
"Il Caos genera
Stelle"
24 febbraio- 12 marzo 2023- alla
SacripanteArtGallery
Via Panisperna, 59 - Roma
“Il Caos genera Stelle
- spiega Anna D’Elia -nasce dal desiderio di regalare un planetario
spettacolare che possa proiettare il pubblico nel mio Altrove magico. Ogni
opera rappresenta una Stella, un desiderio, un'emozione, da concretizzare prima
nell'immaginario per essere poi possibilità di realtà”.
Una mostra da non perdere nel cuore
della capitale, ce lo spiega nel dettaglio l’artista.
Come si arriva attraverso il caos alla
materia dei desideri?
“Il caos è l'origine, l'Archè, senza
forma e direzione. Un caotico magma pulsante, soffocante, cinetico,
indeterminato, che disorienta. Eppure il caos è linfa vitale, potenza generativa
della nostra Stella. Un'energia creatrice disordinata da plasmare, da
convogliare affinché possa evolversi e concretizzarsi nel Desiderio. Il
Desiderio guida l'Essere alla realizzazione dell'obiettivo di Vita.
Come nasce questa mostra e
perché?
“Nasce dal desiderio di regalare un
planetario spettacolare che possa proiettare il pubblico nel mio Altrove
magico. Ogni opera rappresenta una Stella, un desiderio, un'emozione, da
concretizzare prima nell'immaginario per essere poi possibilità di realtà.
Je suis… Ousia un progetto che parte
prepandemia, ma che ha dato i suoi frutti solo nel 2022, di cosa si tratta?
“Je suis... Ousia (Io sono ... Essenza)
è un progetto di ricerca-zione e sperimentazione ambizioso, che è nato e si è
concretizzato durante la pandemia. Unico vincolo a cui mi sono attenuta è stato
quello di soddisfare l’esigenza di esprimermi e di plasmare la materia in
assoluta libertà, svincolandomi da qualsiasi tecnicismo altrui, tanto da creare
un mio stile che nel panorama dell'arte contemporanea è del tutto
individuabile ed originale. Ho utilizzato il termine greco Ousia che nel
linguaggio comune corrisponde a quello di sostanza. In filosofia con questa
parola si deve intendere il fondamento del ciò che realmente è, ovvero ciò per
cui "una certa cosa è quello che è, e non un'altra cosa". Essenza è
materia e forma insieme. Le opere sono la sovrapposizione di questi due
aspetti, inscindibili a mio avviso. L’idea guida è stata quello di creare uno
spazio Altro, insolito e multisensoriale. Ogni opera la si può percepire sia
visivamente che tattilmente. l'Essenza delle mie emozioni
"materializzate" inducono anche ad un viaggio olfattivo: un
sottofondo diffuso dell'essenza OUSIA, dalle note limpide, blu come un
"Cielo di Cristallo" traspira dalle opere per persistere Altrove,
nella memoria dei sensi”.
Opere quelle in mostra a Roma che raffigurano pieghe dell'anima, stelle,
cuori e crepe, come nasce in lei questo nuovo modo di vedere il mondo?
“Nasce dall'esigenza di concretizzare matericamente,
accentuando a seconda delle esigenze, la tridimensionalità di un concetto e/o
emozione. I vecchi teli di lino sono cosparsi da materico contenente anche
un'essenza. Possono essere liberamente toccate seguendone le increspature, ed
immaginarne le forme, percepirne il profumo, così come contemplarne visivamente
le sfumature metalliche, perlacee e cangianti delle cromie. Lo spettatore si
troverà a fruire dell'opera attraverso i diversi sensi.
Dal figurativo all'astrattismo materico un salto importante,
frutto di quale percorso d'arte?
“Il mio è un percorso artistico atipico,
da sempre, è stato lontano dai tecnicismi accademici. Sono partita dal
figurativo dipingendo paesaggi onirici, passando per un iperrealismo materico,
al surreale, fino ad approdare ad un informale materico qual è Ousia. Tutta la
produzione, indipendentemente dalla tecnica e dai soggetti ritratti ha tenuto
presente sempre un solo concetto: la rappresentazione di un mondo onirico,
utopistico, un Altrove magico in cui immergersi per prendere emozioni e
realizzare il proprio Sé”.
A chi si ispira oggi, e cosa le preme più trasmettere con le tue
opere?
“Soprattutto dalle letture dei grandi
filosofi del passato che hanno indagato e sistematizzato il reale nella sua
complessità. L’arte non può essere tale se non si fonda sul pensiero. La forma
da sola non basta, necessita di sostanza. Con le mie opere cerco, proprio di
trasmettere questa complessità della realtà fruibile attraverso I diversi sensi”.
A chi sono destinati i
suoi lavori?
“I miei lavori sono destinati ad un
pubblico variegato perché sono fruibili a diversi livelli, da chi si ferma alle
cromie, alla forma, alla pura estetica, a chi invece va oltre
l'emozione per giungere ad una riflessione profonda sul concetto che
esprimono”.
Viviamo in un mondo in guerra, guerra fisica, economica e morale,
l'arte come sopravvive a tutta questa sofferenza che ci circonda?
“Al di là delle molteplici funzioni che
ha avuto nel corso dei millenni, l'arte oggi vive più che mai. In una
realtà dilaniata da catastrofi e guerre ha almeno la fortuna attraverso la rete
di avere una maggiore visibilità e la possibilità di affermarsi con più
incisività”.
I colori sono da sempre un tuo tratto
distintivo, forti, decisi, che importanza hanno per lei e per le sue opere?
“Ipercromatismo che ho sempre utilizzato
non è altro che l'espressione del mio carattere e della mia visione della vita.
Bisogna viverla in modo incisivo e soprattutto con entusiasmo senza "mezzi
colori". Si sceglie sempre la strada da intraprendere, forse è quella
sbagliata ma è necessario che la si imbocchi con determinazione. Solo così
si realizzano i nostri desideri”.
Sara Lauricella
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