Del Piero e l'etica del calcio, tra cimeli, olio e artigianato




Non tutti i “palloni” per giocare a calcio sono uguali. Quelli che colleziona Renato Mariotti sono diversi. Perché diversi sono i suoi occhi. Guardano lontano e in quei palloni riportano in primo piano diverse problematiche, provocando, inevitabilmente, una riflessione sullo sperpero di denaro e sullo show mediatico che fanno da cornice ad ogni Mondiale di Calcio. Così come a ogni partita di calcio. Ma il suo intento nel collezionarli, insieme ai cimeli dei giocatori, è altro. Renato vuole proporre alle nuove generazioni, alle nuove leve calcistiche, una diversa prospettiva del “giuoco del calcio”, in un’ottica aggregativa. D’accordo, quella di Renato Mariotti è una prospettiva tutta sua, diversa, ma lui trasmette l’immagine di un calcio pulito che promuove sentimenti positivi e valori sociali come l’amicizia e la solidarietà. Motivo per cui ha ritirato in ottobre il Premio Nazionale Fair Play consegnato nel Salone del Coni a Roma, dal Comitato Nazionale Italiano Fair Play presieduto da Ruggero Alcanterini.


Oggi Mariotti è alle prese con la sua nuova esposizione dedicata a “Del Piero… e l’etica del calcio” che si inaugura il 14 dicembre a Loreto Aprutino (Pescara). Qui, fino al 6 gennaio e con ingresso gratuito, sarà possibile ammirare l’esposizione nel Museo di Storia dell’Arte Olearia. Gli spazi sono gli stessi dove tutto il resto dell’anno si ritrovano le donne del posto, a creare ceramiche, ricami e lavorare vetro, nel Laboratorio Permanente di Artigianato Artistico (voluto dal Comitato per il Centro Storico Lauretum e Italia Nostra sezione di Penne) con annessa Sala Panel Test. Ho avuto il piacere di vedere le donne a lavoro durante l'educational "Abruzzo Food Experience" organizzato dalla CCIAA Chieti Pescara, organizzato da AbruzzoTravelling. Pochi giorni fa le artigiane lavoravano ancora ai loro manufatti che invece tra qualche giorno faranno da cornice alla mostra che si interseca con l’esposizione permanente dedicata alle diverse fasi della produzione dell’olio, ricchezza primaria del territorio Vestino. Qui, tra quei preziosi reperti esposti di epoca vestina (italico-romana), dove balzano agli occhi i resti di un torcularium, ovvero di un trapetum oleario di epoca romana, così come descritto da Catone il Censore e da Plinio il Vecchio, c’è un filo conduttore che lega questo primo trapetum ai quattordici frantoi che oggi sono in funzione nella cittadina: quello di una ininterrotta vocazione prettamente agricola dei loretesi, in particolar modo alla sapiente arte di produrre un eccellente olio extravergine d’oliva.


E proprio un ramoscello di ulivo spicca nel becco delle due colombe che lo reggono, emblema dell’Università di Loreto (antica amministrazione locale).Perché di olio eccellente si parla, che fa coppia con un’altra eccellenza com’è il calciatore Alex Del Piero. E fa tenerezza vederlo bambino, sulla cassetta “Lemonsoda” capovolta a far da podio, mentre ritira nel 1981 il suo primo trofeo. Per Renato è una chicca. Lui sì, colleziona da anni cimeli calcistici come palloni, scarpe da calcio, giornali sportivi a ripercorrere la storia dei mondiali di calcio a partire da quelli disputati nel 1930 in Uruguay fino all’ultimo mondiale del 2010 in Sud Africa. C’è perfino il primo pallone di fine ‘800 con il quale il Genoa ha giocato le sue partite d’esordio, pezzo significativo del calcio italiano. Nella collezione di Renato Mariotti c’è anche la prima scarpa prodotta dai fratelli Adolf e Rudolf Dassler nel 1925, antecedentemente al loro diverbio e divisione in Puma e Adidas. In collezione anche un’altra curiosità legata al primo mondiale del 1930, ossia i due differenti palloni con i quali vennero giocati i due tempi della prima partita: l’arbitro designato, il belga Jean Langenus, ad inizio incontro risolse infatti così il bizzarro litigio per il quale ciascuna squadra voleva giocare con il proprio pallone da calcio. Ma la motivazione che lo spinge a portare in giro i cimeli, avendo creato nel paese benedetto da San Zopito il primo Museo Itinerante del Calcio, è anche la storia di un giocatore come Alex. In mostra la maglia, il pallone e gli scarpini della prima partita in Nazionale giocata nel 1995 da Alex Del Piero. Cimeli unici, come è unica la mostra “Del Piero… l’etica del calcio”.

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